La maratona, una metafora della vita

Ogni storia racconta di gioie e dolori, momenti di caduta e di vittoria, perdite e incontri, momentanei smarrimenti e nuovi ritrovamenti. Momenti in cui occorre fermarsi e momenti in cui, invece, l’unica cosa che si ha voglia di fare è correre.
Questa è la storia di Silvano, una poesia, più che un racconto, di questo ragazzo che a un certo punto della sua vita si è smarrito, sulla via di una dipendenza che l’ha portato a perdere molto di sé, e che, tuttavia, a un certo punto ha trovato la forza di risalire, ritrovare sé stesso, riprendere tutto nelle sue mani.
In questo percorso di vita ha scoperto, grazie all’Associazione Dianova che interviene nell’ambito del trattamento della tossicodipendenza e del disagio giovanile, la corsa. Ed è anche grazie alla corsa che Silvano ha preso più coscienza di come la vita ponga tante sfide, momenti di difficoltà e sconforto, e di come in quei momenti l’unica cosa da fare sia…correre. E basta. Magari una maratona.
Con piacere, quindi, pubblichiamo la storia di Silvano, e la storia di tutti quelli che hanno corso con lui.

“Namo Vittò, è arrivato,
ce sta Luca co’ a tuta, motivato.
Aha presa ‘a bottiglietta?”
“No Sirvà, però c’ho ‘a maglietta!”
Così sono iniziati gli allenamenti,
tra mille paranoie e tanti lamenti.
“Ce la famo? Non ce la famo?
Vabbeh, intanto coremo, poi ce pensamo”.
Io personalmente avevo un po’ d’ansia,
“perché c’ho ‘sto peso che me stanzia?”
Me lo son chiesto diverse volte,
poi però altre paure sono insorte.
Paura del viaggio, della relazione,
paura del confronto, della tensione.
Ma io funziono così.
E quando è arrivato quel dì
Tutto è svanito velocemente
e la gioia mi si è insita nella mente.
A Cozzo è stata una gran scoperta,
la nostra relazione non è stata incerta
anzi, direi assai costruttiva
perché il posto stimola l’inventiva.
La maratona, poi, che ve lo dico a fare
Tutti noi formavamo un immenso mare,
c’erano le balene, i tonni, i delfini,
e pure un esercito di bambini!
Sorrisi, strilla, strette di mano,
impossibile avere un sol pensiero malsano,
urla di incitamento e fotografie,
c’era la gioia in tutte le vie.
“Daje Vittò, sei quasi arrivato!”
E lui pure la folla ha dribblato.
Luca si è bevuto acqua e sale
E per poco non si è sentito male.
Pasquale a furia di prendere la metro
Stava diventando un pezzo di vetro.
Insomma, abbiam provato belle emozioni
Sicuro un’esperienza senza paragoni.
“Vittò, ma a Houston abbiamo un problema?”
“No Sirvà, dall’animo levate ogni patema!!!”