La corsa è la soluzione, la cura, la vita
La corsa può essere uno strumento. L’espressione più autentica del nostro essere. Può salvarci in momenti bui e di difficoltà. Il momento in cui, più di ogni altro, sentiamo il nostro essere e il nostro corpo una cosa sola. La corsa, ancora, può essere una cura. E rappresentare la salvezza.
Questa è la storia di Pier Pasquale.
Pier Pasquale è un ragazzo come tanti altri che a un certo punto della sua vita è caduto nell’abisso della dipendenza da alcool e stupefacenti. Si passa molto tempo a indagare le ragioni che portano persone come lui a scegliere la distruzione al posto della vita, ma si potrebbe parlare molto di più delle soluzioni che si cercano per portare quelle persone sulla strada del recupero, anticamera della salvezza e della vita.
La corsa, per Pier Pasquale, è stata la soluzione. Quando tutto sembrava ormai perduto, Pier Pasquale si è rivolto all’associazione Dianova, attiva a livello internazionale ma presente in Italia con cinque comunità terapeutiche e un centro per minori. Accanto alle tradizionali attività di sostegno, Dianova propone ai propri assistiti lo sport, in particolare la corsa, come strumento terapeutico. Tale disciplina viene proposta ai ragazzi e a tutte le persone di cui Dianova si occupa come qualcosa in cui impegnarsi, con cui gestire il tempo libero anche dopo il reinserimento in società.
La corsa, però, non viene limitata all’ambito privato e ai confini dei centri di assistenza, ma esce fuori, e diventa strumento per sviluppare processi di integrazione e socializzazione al di fuori della vita comunitaria. Da tre anni a questa parte, tale obiettivo si concretizza nella partecipazione di Dianova al Charity Program di Milano Marathon, che quest’anno si svolgerà domenica 2 aprile. Si tratta di un grande programma di sport e beneficenza che consente alle onlus come Dianova di raccogliere fondi attraverso la partecipazione alla Relay Marathon (la corsa benefica) che si basa sul meccanismo della staffetta.
Durante questo evento, tutte le persone che trovano assistenza in Dianova possono mettersi alla prova, confrontarsi con gli altri, far sì che le paure lascino il posto a pure emozioni. Ritrovare il piacere della socializzazione e, in un certo senso, della normalità. Pier Pasquale, come molti altri, ha partecipato alla Milano Marathon. Dice della sua esperienza: “Già dal giorno della partenza ricordo la gioia per un evento così importante, macinare tutti quei km che ci hanno portato fino su a Milano, visitare nuove Comunità come quelle di Cozzo e Garbagnate. Poi il giorno della maratona con tutta quella gente, un fiume di persone unite dalla passione per lo sport, il momento della partenza della mia staffetta con l’adrenalina a mille. Che bella sensazione correre tutti insieme mentre ai bordi della strada venivamo incitati ad ogni metro, impegnarmi con tutto me stesso per un qualcosa di buono, lontano da ogni sostanza, riscoprire la parte sana di me, riuscire a conseguire da persona lucida un risultato nel quale neanche lontanamente avrei sperato. Devo dire che da tale esperienza sia il mio orgoglio che la mia autostima ne sono uscite rafforzate. Fra le tante emozioni che questi giorni mi hanno regalato c’è senza ombra di dubbio la gioia. Gioia per essermi sentito una persona differente, una persona migliore, una persona che si vuole bene per quello che è veramente e non per quello che ha sempre fatto finta di essere, uno che quando vuole sa raggiungere i propri obiettivi con impegno, dedizione e costanza, ogni giorno un poco alla volta per costruire una grande cosa”.
Storie come quella di Pier Pasquale riempiono di emozione e orgoglio. Soprattutto, ancora una volta ci raccontano la più vera delle verità: che la corsa, in fondo, è la vita.
Grazie, Pier Pasquale.