Correre, che passione

Una passione può avere differenti gradi di intensità. A volte nasce per caso. A volte è qualcosa che si ha sempre avuto di fronte agli occhi e, improvvisamente, divampa come un fuoco. Ci sono passioni che si bruciano, proprio perché vissute con troppa fretta e voracità. Passioni, invece, che sanno autoalimentarsi della propria intensità. Correre, per alcuni, è questo tipo di passione.
Questa è la storia di Matteo, e della sua passione infinita e insaziabile per la corsa.
Matteo, come molti altri di cui abbiamo raccontato, inizia a correre per caso, durante una Festa del Papà, nel 2014. La corsa arriva come un colpo di fulmine, qualcosa da cui non ci si può liberare. Un amore improvviso, totalizzante e assoluto, che inizia a mordere la sua anima, spingere la sua volontà. Un impulso irrefrenabile che gli formicola nelle gambe, nei piedi, in tutto il corpo. Impossibile non assecondarlo. Matteo comincia a correre sempre più spesso. Dapprima sono le gare in Campania, la terra di origine di sua moglie, gare con le quali inizia a percorrere i primi importanti km. Poi le gare si fanno sempre più numerose, tanto da raggiungere, nell’ottobre del 2017, le 150 gare ufficiali, tra cui la “Coast to Coast” Sorrento-Amalfi, perla di questa regione, vero paradiso per le gambe e gli occhi di ogni runner.

Matteo corre ogni singolo giorno della sua vita. Ha padronanza del suo corpo, sceglie il giusto tipo di allenamento, ha, soprattutto, costanza, una qualità che, chi corre, sa bene essere la base di tutto. Non è tanto attento al cronometro, per lui il tempo ha la giusta importanza. Quello che gli interessa più di tutto è la corsa in sé stessa, quella che lo porta ogni settimana a partecipare a una gara, a raggiungere un nuovo obiettivo. Anche quando l’obiettivo, di fatto, non c’è. A Matteo non importa. Dice di sé: “L’importante è correre, perché io, semplicemente, amo questo sport. Il vero e unico perdente è chi resta seduto a guardare”.
Grazie, Matteo.