Una storia di passione. Una storia di amore.

Per amore si combatte e si lotta. Si insegue un sogno. Si lavora per costruire qualcosa di solido. Si affrontano pericoli. Si accettano rischi. Si superano ostacoli. Si superano limiti. Per amore, si corre.
Questa è la storia di Massimo.
Massimo inizia a correre nell’estate del 2015. Come è successo a tanti, inizia a correre per dimagrire qualche chilo e rimettersi in forma. Dapprima sono pochi km, poi, a poco a poco, il tempo passato a correre scorre così piacevolmente che i km sono l’ultima cosa a cui pensare. Prima viene l’entusiasmo, la voglia, il desiderio di sentirsi…vivi.
Poi, la sfida. Un amico chiede a Massimo di correre la Deejay Ten a Milano. Da lì, per Massimo la corsa è diventata qualcosa di più di uno strumento per tenersi in forma o di un semplice modo per scaricarsi nella quotidianità. Dopo quella prima esperienza, sono arrivate altre mezze maratone e, con la complicità di un amico, la scelta di partecipare alla maratona di New York, nel novembre 2016. Obiettivo di tanti runner che però ha la magia e la particolarità di essere diverso per ciascuno di loro.

Ha scelto di partecipare nonostante un’infiammazione al tendine rotuleo tre settimane prima della partenza, che ha costretto Massimo a uno stop forzato. Cos’è successo?
Massimo ha visto nella corsa la vita. E, allo stesso tempo, ha visto l’amore.
La corsa ha, per Massimo, tanti volti. Quello di sua moglie, che gli prepara la “colazione perfetta” prima di ogni allenamento. Quello delle sue due bambine, che lo sostengono e fanno il tifo per lui quando partecipa a una competizione, qualsiasi sia il percorso, qualsiasi sia il livello o la performance ambita. Nella corsa Massimo vede il volto dei suoi amici, di quelli che lo incoraggiano, di quelli che lo aiutano a prepararsi e allenarsi. Di quelli che, purtroppo, non ci sono più, e che diventano per Massimo stimolo ulteriore a partecipare, gareggiare, correre.
La storia di Massimo è la storia di una passione che nasce come svago e diventa qualcosa di così profondo che i suoi confini si confondono con quelli della vita stessa. È una storia di volontà. È, a tutti gli effetti, una storia di amore.
Grazie, Massimo.