Carlo, un piccolo grande uomo che corre

Molti sognano di mantenere vivo, dentro di sé, il bambino che un tempo erano. Sognano la sua spontaneità. La voglia di scoprire. Vivere ogni momento come se fosse un gioco. Un bambino non sembra avere mai paura.
Questa è la storia di Carlo, o meglio, Carletto, come preferisce farsi chiamare, e del bambino che è in lui.
Carlo corre da una vita, ma solo 2 anni fa ha sentito scattare dentro di sé la molla della sfida: improvvisamente si è sentito urlare dentro la voglia di tentare i propri limiti e testare la propria resistenza.
In barba a un silenzioso ma presente compagno che gli è accanto da anni, e che spesso e volentieri ha turbato le sue giornate di bambino. Carlo soffre di diabete di tipo 1.
Correre una maratona ha rappresentato, per Carlo, una vera e propria sfida. Partito con 10 km, poi i 12, e i 16 tutti d’un fiato, ha sentito giorno dopo giorno crescere in sé una forza straordinaria che lo ha portato a grandi risultati. Risultati che, date le sue condizioni di salute, lo hanno piacevolmente sorpreso.
Il Diabete tipo 1 è una malattia autoimmune, non esiste qualcosa che si possa fare per prevenire il suo esordio. Se deve venire viene. E basta. A nulla serve cercare spiegazioni o una qualche forma di colpa (che non si hanno mai). Se poi, come Carlo, si è anche genitori. Il peso e la paura a volte sono insostenibili.

Carlo non si è perso d’animo e, visti i successi personali, ha cominciato a informarsi e, contemporaneamente, a informare gli altri del suo stato. Ha conosciuto tante persone con la sua patologia che, in ambito podistico, hanno raggiunto grandi obiettivi. In questo suo percorso, ha incontrato un compagno straordinario, il “WELOVEINSULINA Team“, una squadra di persone che partecipa a eventi sportivi e ne organizza di propri con lo scopo di divulgare quanto più materiale informativo sul diabete di tipo 1.
Con il team, Carlo ha partecipato a 3 mezze maratone, all’evento Coast to Coast 2016 WELOVEINSULINA (staffetta di due giorni con partenza da Comacchio e arrivo a Viareggio) e molte altre 10 km.
La sua passione, e la voglia di dimostrare al mondo quanto si possa fare contro la sua malattia, ha portato Carlo, nel 2016, a un’impresa straordinaria: la partecipazione alla Firenze Marathon. Il proposito iniziale era quello di correre insieme al Team, percorrendo solo metà gara con l’obiettivo di diffondere il messaggio dell’associazione. Tuttavia, al momento di correre, Carlo ha voluto continuare. Pur conscio dei suoi limiti, delle glicemie da tenere sotto controllo, la stanchezza che può arrivare, tutta d’un tratto e senza preavviso, Carlo ha corso. Tranquillamente, fermo nei sui propositi, con gli occhi vigili sul percorso e il cuore ad ascoltare quel bambino che una volta è stato e che gli parla dentro.
Carlo è un piccolo grande uomo, con una piccola grande storia che dimostra come si possano oltrepassare i propri limiti anche in presenza di una malattia come il diabete di tipo 1, purché si facciano controlli, diagnosi, e si segua tutto il percorso di cure previsto.
Grazie, Carlo.