Con l’anima, il corpo, il cuore e la mente…nella corsa
Scegliamo la corsa perché ci fa sentire vivi, emozionati, un’unica cosa con il mondo che ci circonda e che attraversiamo correndo. Perché, per qualcuno di noi, è lo sport che più di ogni altro ci mostra obiettivi che vogliamo raggiungere mettendo tutta la nostra volontà.
A volte capita che sia la corsa a scegliere noi. E allora semplicemente, irrimediabilmente, appassionatamente…corriamo.
Questa è la storia di Antonio.
Sin da piccolo Antonio si è sempre dedicato a qualsiasi tipo di sport, come il simbolo di uno specifico stile di vita e di una disciplina ferrea e determinata. All’inizio è un hobby, come la musica, quella di un pianoforte, che Antonio impara a suonare, quella dei dischi che lo stesso Antonio “suona” nelle piccole radio locali che frequenta come speaker e nel negozio che decide di aprire.
Poi è semplicemente uno dei tanti sport che Antonio sceglie di praticare, come il calcio, la pallavolo, il tennis, la pallacanestro, persino le bocce.
Nel cuore, però, c’è una passione che vuole essere più forte di qualsiasi altra. Capita che a un certo punto, forse per caso o più probabilmente perché le passioni, si sa, non sono animali facili da domare, impossibili, a volte, da soffocare, Antonio si sente, più che mai, corridore. A 21 anni la corsa sceglie Antonio.
Dapprima tesserato con il Gruppo sportivo Interforze Torino, poi in allenamento sempre in solitaria, Antonio capisce presto che la passione autentica ha un corollario indispensabile, la tecnica. Un giorno incontra Giambattista, un amico e runner più esperto di lui in termini di preparazione e velocità: con lui Antonio inizia a finalizzare gli allenamenti, e finisce per approdare alle gare e poi alle maratone.
Dice Antonio: ”Se un giorno mi avessero detto che sarei riuscito a fare 21 km, o peggio 42 km, di certo mi sarei fatto una sana risata, oggi so che tutto è possibile, basta volerlo, desiderarlo, cercarlo, perseguirlo e chiedere a se stessi sempre di andare ‘oltre quel limite’ che ti porterà certamente a un risultato, qualunque esso sia”.
All’inizio, in alcuni momenti per Antonio la cosa più importante era la prestazione. Raggiungere il traguardo in un tempo determinato. Mantenere il ritmo che ci si è indicato. Poi, a mano a mano che correva, Antonio ha scoperto che la cosa più bella era divertirsi, conoscere gente, viaggiare e continuare a scatenare l’energia calpestando ogni metro di asfalto percorso.
Da lì, tutto è venuto, magicamente, di conseguenza. Le prime maratone, l’essere stato scelto come tedoforo alle Olimpiadi di Torino 2006, le corse a sostegno della battaglia di Puro sangue Athletics Club, fino al sogno più grande, che accomuna e riunisce molti runner, della maratona di New York, che Antonio ha corso per ben tre volte e ogni volta dedicandola a qualcuno e a qualcosa che aveva posto nel suo cuore.
Molte sono le maratone che Antonio ha corso e correrà, nello spirito più puro e vero che la corsa insegna: oltre il limite, ogni volta, ogni giorno, sempre.
Grazie, Antonio.