Si sogna per vivere, si corre per sognare

Ci sono momenti in cui ogni cosa, la vita che si è vissuta fino a quel momento, la famiglia che ci si è costruiti, l’attività che si è messo in piedi, semplicemente, crolla.

Più nessuna certezza, un grande senso di vuoto, la sensazione di lasciarsi andare. Ma ci sono anche le mani di una figlia da stringere. Lo sguardo di un amico fidato. La voglia, semplice, naturale e così forte, di continuare a vivere, nonostante tutto. Ed è così che avviene la rinascita.

Questa è la storia di Marco.

Marco è un produttore di vino e, da qualche anno, anche un runner estremo. È arrivato alla corsa dopo quello che si potrebbe definire un brutto periodo: un divorzio, il rischio di perdere l’affetto di Rebecca, sua figlia, una crisi generalizzata che lo porta a mettersi in discussione. Tre sono gli anni da incubo che passa. Finché qualcosa scatta. Si può chiamarlo istinto di sopravvivenza, voglia di distrarsi o di tenere la mente occupata con la sensazione della fatica fisica, ma Marco si ritrova un giorno a correre.

Inizia tutto per necessità forse e tutto improvvisamente diventa una sfida, quotidiana ed esistenziale. Nel 2012 Marco percorre 673 km da Cortemilia a L’Aquila per l’AISM che ha sede nella città abruzzese. Nel 2013 partecipa all’evento “giro d’Italia di corsa“, per la Fondazione Marco Simoncelli: 3600 km ad una media di 50 km al giorno . Nel 2014 è la volta di tutta la via alpina in solitaria, 3000 km attraversando l’arco alpino di 8 paesi europei con la bicicletta. Grandi sfide che portano ancora più grandi soddisfazioni e nuovi importanti obiettivi, primo tra cui quello di andare da Torino a Pechino di corsa e il sogno di attraversare un deserto in solitaria.

Marco corre e scrive. Ha voluto rendere testimonianza della sua storia in un libro, ” Vicino alle stelle, quando la famiglia un cane e la corsa ti salvano la vita “. Perché, dice Marco, “la linea che separa la salvezza dalla disfatta è sottile e mentre migliaia di persone si perdono tra il gioco e  l’alcool, io ho avuto il coraggio di salvarmi. Vorrei che la mia storia diventasse un film per raccontare che non si è soli finché si sogna”.

È una storia di salvezza, ma è soprattutto una storia di vita. E di corsa.

Grazie, Marco.