Liberi, nella corsa e di corsa
Scegliamo la corsa perché troviamo in essa libertà, disciplina, obiettivi, limiti da superare, passioni da vivere pienamente. E a volte è la corsa a scegliere noi, anche nel momento in cui correre è l’ultima cosa cui pensare, in condizioni che ci rendono inabili a correre.
Questa è la storia di Federico, e di come la corsa l’ha scelto nel momento in cui ogni scelta sembrava annullare la possibilità stessa di correre.
La corsa di Federico parte da lontano, dal 1992. All’età di 12 anni, gli viene trovato un astrocitoma localizzato nel cervelletto, più correttamente nel bulbo cervicale, il punto del corpo umano dove passa il fascio di nervi preposto a comandare i movimenti e l’equilibrio. Non è facile affrontare una trafila di visite mediche e sottoporsi a 3 interventi quando la giornata, per un ragazzino di 12 anni, dovrebbe essere costellata solo di amici, compiti, sport. Eppure è questo che Federico affronta. Il tumore viene sconfitto, anche se una piccola parte è rimasta e se ha comportato per Federico una significativa conseguenza a livello fisico: una difficoltà di movimento e di deambulazione.
Federico non ha paura, non si lascia abbattere. Inizia un lungo percorso di lavoro e di fisioterapia, attraverso il quale inizia a capire molto di sé stesso, di ciò che non può fare e di ciò di cui invece è in grado, nonostante le difficoltà fisiche. Ed è proprio in questo percorso che Federico sceglie la corsa e, in un certo senso, la corsa sceglie lui. Inizia come una sfida con sé stesso, con la malattia, con i limiti quotidiani da riconoscere, conoscere e superare, con gli obiettivi di salute verso i quali è sempre proteso, e poi la corsa diventa, semplicemente, inevitabilmente, passione…amore.
Dopo 18 anni dal primo intervento, Federico attacca al petto il primo pettorale. Nel 2014 corre la prima maratona. Nel suo percorso di running gli capita anche di diventare istruttore di atletica. Federico corre, e la corsa gli fa conoscere persone, diventa l’occasione per la nascita di amori, semplicemente è motivo di divertimento.
Ogni mattino Federico si alza, ogni giorno combatte per rimanere sano, vive ogni singolo momento di vita con spensieratezza, fiducia, orgoglio, grinta. Quasi con rabbia. Perché è ancora in pista. Perché può ancora scegliere di correre e, insieme, vivere.
Grazie, Federico.